Amnesty International: Il Rapporto del 2023 sullo Stato dei Diritti Umani nel Mondo – Le persistenti sfide dell’Italia nella protezione dei gruppi vulnerabili nel 2022

Lo Stato dei Diritti Umani nel Mondo di Amnesty International, è un rapporto annuale che offre una panoramica sulle questioni regionali e globali relative alla protezione dei diritti umani. Nell’ edizione del 2023, il rapporto segnala violazioni dei diritti umani avvenute nel 2022 e copre oltre 150 paesi. Uno dei capitoli del rapporto è dedicato alla situazione in Italia.
Tra le principali criticità segnalata per l’Italia nel suddetto capitolo, figurano: i diritti dei rifugiati e dei migranti, la discriminazione, la violenza contro le donne con una parte dedicata ai diritti sessuali e riproduttivi, i diritti dei lavoratori e infine, la libertà di espressione e di assemblea. Il rapporto menziona brevemente anche i diritti economici, culturali e sociali in relazione ad uno dei comitati ONU e il cambiamento climatico.
Nel 2022, la situazione dei rifugiati e dei migranti in Italia è stata drammatica. Oltre 1.370 persone sono scomparse in mare nel tentativo di raggiungere un paese sicuro. Viceversa, sono riuscite a mettersi in salvo 105.140 persone, tra cui più di 12.000 minori non accompagnati. È stato inoltre un anno difficile per gli ucraini in cerca di rifugio dalla guerra, a cui è stato concesso un accesso prioritario ai permessi di soggiorno e un’indennità di sussistenza, da parte delle autorità italiane.
Il governo italiano ha deciso di approvare una legge con effetto immediato che limita le attività di salvataggio in mare delle ONG. Tale legge richiede che gli equipaggi delle ONG debbano richiedere un porto di sbarco e dirigersi verso di esso dopo ogni operazione di soccorso, limitando la possibilità di salvare più persone in un’unica operazione. Inoltre, sono continuate le segnalazioni di sfruttamento lavorativo tra i lavoratori migranti, in particolare nel settore agricolo, dove spesso gli individui venivano sottopagati e costretti a vivere in abitazioni insicure e precarie.
La discriminazione in Italia colpisce diversi gruppi. Nel 2022, il Parlamento italiano non è riuscito ad approvare due importanti leggi. Il primo disegno di legge, si proponeva di estendere le stesse tutele alle persone LGBTI, alle donne e alle persone con disabilità, come quelle già previste per le vittime di discorsi e crimini d’odio basati su motivi razziali, religiosi, etnici e nazionalisti. La seconda legge invece, riguardava l’accesso effettivo alla cittadinanza per i figli di cittadini stranieri nati e/o cresciuti in Italia. Le autorità italiane non sono inoltre riuscite a garantire la sicurezza dei cittadini Rom, come evidenziato dal caso di Hasib Omerovic, un uomo rom con disabilità caduto dalla finestra della sua abitazione nei pressi di Roma, in circostanze poco chiare, durante un’ispezione non autorizzata della polizia. Un agente coinvolto è stato successivamente posto agli arresti domiciliari con l’accusa di tortura.
Amnesty International menziona anche le violazioni dei diritti di donne e ragazze. Nel 2022, si sono registrati 100 femminicidi ,legati a episodi di violenza domestica, 59 dei quali commessi da partner o ex partner. Anche in questo contesto, il Parlamento italiano non è riuscito ad approvare un disegno di legge volto a rafforzare le misure di tutela contro la violenza sulle donne. Continua inoltre ad essere diffusa la pratica, da parte di medici e personale sanitario, di negare alle donne l’accesso ai servizi di aborto.
Nel rapporto infine, si cita la preoccupazione espressa dal Comitato ONU per i Diritti Economici, Sociali e Culturali riguardo all’aumento dei livelli di povertà, inclusa la povertà infantile, e all’alto livello sproporzionato di povertà assoluta tra gli extra-comunitari, il che indica le difficoltà italiane in questo ambito. Lo Stato dei Diritti Umani nel Mondo di Amnesty International ci offre un quadro completo dei problemi legati ai diritti umani che l’Italia sta affrontando.