diritti economici, sociali e culturali

Forum sociale delle Nazioni Unite 2025: l'Italia ribadisce che l'istruzione è il fondamento dei diritti umani

UN Social Forum 2025
© UNHCR

Il 30 e 31 ottobre 2025, l'Italia ha partecipato attivamente al Forum sociale delle Nazioni Unite 2025, dove insieme ad altri rappresentanti di alto livello e membri della società civile ha ribadito che l'istruzione è il fondamento dei diritti umani. Il Forum ha posto l'istruzione al centro della dignità umana, dell'uguaglianza e della pace, riaffermandola come diritto fondamentale e forza trasformativa per società sostenibili.

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha descritto l'istruzione come un investimento a lungo termine, specificando che ogni dollaro investito nell'istruzione produce da dieci a quindici dollari di crescita economica. Ha avvertito che l'istruzione è sotto attacco in tutto il mondo, citando dati provenienti da Gaza, Sudan, Afghanistan, Haiti e Ucraina, dove milioni di bambini sono privati dell'istruzione a causa dei conflitti e dell'instabilità. L'istruzione sta ascoltando la voce della ragione, ha affermato.

Il Forum ha riunito rappresentanti di alto livello, accademici e attivisti che hanno esplorato come l'apprendimento renda possibili tutti gli altri diritti umani, dall'uguaglianza e la cultura alla salute, al lavoro e alla giustizia ambientale.

Farida Shaheed, relatrice speciale delle Nazioni Unite sul diritto all'istruzione, ha ricordato ai partecipanti che l'istruzione è un diritto che conferisce potere e trasforma, ma che è sotto pressione a causa della mancanza di fondi, degli attacchi alle scuole e della mercificazione dell'apprendimento. Ha sottolineato la necessità di preservare la libertà accademica e promuovere un'istruzione completa sui diritti umani, la sessualità, la democrazia e la salute mentale, garantendo al contempo che gli insegnanti siano equamente retribuiti e sostenuti.

Al Massot Thompson Flores, intervenendo a nome dell'UNESCO, ha sottolineato che dove l'istruzione prospera, le società prosperano, ma 272 milioni di bambini e giovani rimangono fuori dalla scuola e gli attacchi all'istruzione sono aumentati del 44% tra il 2023 e il 2024. Ha chiesto di agire in tre aree chiave: impegno politico, progresso normativo e creazione di reti tra la società civile, le università e gli Stati.

Whitney Mélinard, presidente di Kopounoule Inc., ha collegato l'istruzione alla giustizia ambientale e climatica, sostenendo che “ogni diritto comporta una responsabilità”. Ha esortato alla decolonizzazione dei sistemi educativi per rendere l'apprendimento pertinente, relazionale e attuabile, insegnando l'empatia, la responsabilità e il rispetto per il pianeta.

Dal punto di vista dell'istruzione nelle situazioni di emergenza, Petra Heusser del Geneva Hub ha sottolineato che l'apprendimento può salvare la vita. In molte crisi, ha osservato, l'istruzione è sottovalutata rispetto al cibo o all'acqua, eppure gli insegnanti agiscono come operatori in prima linea che proteggono la vita, la dignità e la speranza dei bambini.

Camilla Croso, direttrice esecutiva della Coalition for Academic Freedom in the Americas, ha affrontato il legame tra il diritto all'istruzione e il diritto alla scienza. Ha messo in guardia dal crescente numero di molestie nei confronti dei ricercatori, in particolare uno scienziato su cinque che ha segnalato intimidazioni legate alla ricerca sul COVID-19 e uno su quattro sulle questioni climatiche, e ha invitato gli Stati a riaffermare la libertà accademica e a rafforzare la cooperazione tra scienziati, responsabili politici e pubblico.

L'impegno dell'Italia
In rappresentanza dell'Italia, la delegazione ha ribadito la tutela costituzionale del diritto all'istruzione e il suo ruolo come strumento per formare cittadini attivi e globali.

L'educazione civica è ora una componente obbligatoria del programma scolastico dalla scuola materna all'istruzione degli adulti e comprende i valori costituzionali, la sostenibilità, la cittadinanza digitale e i diritti umani. L'Italia promuove inoltre l'istruzione inclusiva per gli studenti rom, sinti e di origine straniera e ha co-sponsorizzato con Brasile, Costa Rica, Marocco, Filippine, Senegal, Slovenia e Thailandia la risoluzione A/HRC/59/9 del Consiglio dei diritti umani sul diritto all'istruzione e alla formazione, adottata nell'ottobre 2024.

La risoluzione ha avviato la quinta fase del Programma mondiale per l'educazione ai diritti umani, incentrata sul raggiungimento dei giovani vulnerabili e sul rafforzamento dei legami con l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La dichiarazione italiana ha ribadito il sostegno alla Dichiarazione sulle scuole sicure, un impegno internazionale per proteggere studenti e insegnanti nei conflitti, e al mandato della Relatrice speciale Farida Shaheed. L'Italia ha inoltre guidato una dichiarazione congiunta sui diritti culturali delle persone con disabilità, firmata da 144 Stati, che promuove l'istruzione inclusiva e la sensibilizzazione attraverso programmi di studio accessibili e la formazione degli insegnanti.

Durante tutto il Forum, i relatori hanno concordato su un unico messaggio: l'istruzione consente alle persone di agire, pensare in modo critico e partecipare in modo significativo alla società, rendendola non solo un diritto umano, ma anche la via verso la pace e la giustizia.

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