Risposta dell'Italia alla comunicazione SR sul diritto all'alloggio: "Il sistema giuridico italiano mira a tutelare i diritti fondamentali dell'individuo"

Sommario
- La Comunicazione 1/2025 sulle condizioni abitative adeguate e la povertà estrema in Italia
- Possibilità di violazione dei diritti in questione
- La risposta del Governo italiano
- Conclusione
La Comunicazione 1/2025 sulle condizioni abitative adeguate e la povertà estrema in Italia
In risposta a una lettera di due Relatori Speciali (OL ITA 1/2025, datata 20 gennaio - già affrontata in un precedente commento), l'Italia ha espresso la sua posizione sul disegno di legge della Camera dei Deputati n. 1660, approvato dalla Camera dei Deputati nel settembre 2024, poi disegno di legge del Senato 1236 (il cosiddetto "pacchetto sicurezza"), infine adottato dal Governo come Decreto-legge ed entrato in vigore nell'aprile 2025. La Comunicazione è il risultato di un'analisi dei potenziali limiti alla libertà di riunione e delle misure discriminatorie contro migranti e detenuti sancite dalla legge. Balakrishnan Rajagopal, Relatore Speciale su "alloggio adeguato come parte del diritto a un adeguato tenore di vita e diritto alla non discriminazione in questo contesto", e Olivier De Schutter, Relatore Speciale su "povertà estrema e diritti umani", sono gli autori della Comunicazione.
Possibilità di violazione dei diritti in questione
La Comunicazione ha concentrato le sue richieste di informazioni aggiuntive sulle disposizioni dell'articolo 10 del disegno di legge, poi incluse nell'articolo 10 del Decreto-legge 48/2025, che introduce modifiche al codice penale e al codice di procedura penale "per contrastare l'occupazione arbitraria di immobili destinati ad uso abitativo". Tra le numerose questioni sollevate, l'attenzione dei RS è stata attirata dalle probabili conseguenze derivanti dalla criminalizzazione delle persone che vivono in case occupate e che affrontano lo sfratto forzato. Le misure che le colpiscono ai sensi di questa legge, portando a pene detentive e a un aumento del numero di senzatetto, possono essere discriminatorie e prendere di mira i poveri, i migranti e i difensori dei diritti umani.
La risposta del Governo italiano
Nella sua risposta, il governo italiano ricorda che il sistema giuridico italiano mira a garantire l'effettiva tutela dei diritti fondamentali dell'individuo, uno dei pilastri della Costituzione italiana. In conformità con il diritto internazionale, la Costituzione prevede la tutela di tutti i diritti e le libertà fondamentali contenuti negli standard globali, come la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, la Dichiarazione universale dei diritti umani o il Patto internazionale sui diritti civili e politici. Le conseguenti disposizioni interne per la tutela e la promozione dei diritti individuali sono anche alla base delle politiche interne ed estere.
Il documento illustra le azioni e le politiche nazionali per fornire alloggi e sostegno sociale alle persone in situazioni vulnerabili.
L'introduzione spiega che l'Italia basa le sue azioni sui principi sanciti dalla Costituzione, quali: democrazia (articolo 1), tutela dei diritti umani e dignità dell'individuo (articolo 2), pluralismo sociale e solidarietà, uguaglianza (articolo 3), integrità territoriale (articolo 5), diritto al lavoro come valore fondamentale della comunità (articoli 1 e 4), stato di diritto e rispetto della libertà e dei diritti umani.
Il sistema giuridico italiano è inteso a garantire la piena tutela dei diritti individuali, in conformità con il diritto internazionale.
In risposta ai commenti dei Relatori Speciali dell'ONU, l'Italia ha fatto riferimento a misure concrete per tutelare il diritto all'alloggio e sostenere le persone in difficoltà economica. La questione abitativa è da anni un elemento importante del dibattito socio-politico in Italia. Il Ministero delle Infrastrutture gestisce una serie di programmi legati alla riqualificazione degli spazi urbani, tra cui la costruzione, ristrutturazione e acquisto di appartamenti, con un'enfasi sul miglioramento dell'efficienza energetica. Nell'ambito dei progetti attualmente in corso, il governo prevede di rendere disponibili oltre 105 mila appartamenti, di cui oltre 35 mila sono già stati completati. Per il periodo 2025-2027, l'attuazione del "Piano casa Italia" - un piano nazionale per l'edilizia pubblica e sociale - è destinata a servire la riorganizzazione a lungo termine del sistema abitativo, in collaborazione con le autorità locali.
Per le persone che non sono in grado di pagare l'affitto autonomamente, la Legge di Bilancio 2025 prevede il rinnovo del fondo per gli inquilini morosi incolpevoli. L'importo totale è di 30 milioni di euro. Inoltre, il "Decreto Salva-Casa" adottato nel 2024 consente la regolarizzazione di unità abitative precedentemente escluse, favorendo l'aumento della disponibilità di appartamenti sul mercato e contrastando l'ulteriore consumo di aree verdi.
Il governo italiano sta anche attuando soluzioni che sostengono i partenariati pubblico-privati. Le modifiche al Codice dei Contratti Pubblici e al Testo Unico dell'Edilizia consentono alle autorità regionali di sostenere iniziative di rigenerazione, costruire alloggi sociali e sviluppare agenzie per la casa. Altri programmi chiave includono il Piano Nazionale per la Casa, il Programma per la riqualificazione degli alloggi di proprietà dei Comuni e degli ex Istituti Autonomi Case Popolari (IACP), e fondi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come "Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell'edilizia residenziale pubblica". La risposta menziona anche il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare, che mira a modernizzare e sviluppare il patrimonio abitativo destinato a scopi sociali. Il programma, basato sui principi dello sviluppo sostenibile e della gestione urbana intelligente (Smart Cities), sostiene 159 progetti in tutto il paese con un budget di circa 3 miliardi di euro.
Nell'ultimo decennio, la spesa totale per le politiche abitative ha raggiunto circa 11 miliardi di euro. Di fronte all'approfondimento delle disuguaglianze sociali ed economiche, il governo italiano sta adottando numerose misure per sostenere le persone in situazioni difficili. Nel febbraio 2022, il Direttore Generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale presso il Ministero del Lavoro ha adottato il Decreto Ministeriale n. 5, in base al quale le unità territoriali locali sono state autorizzate a presentare proposte di misure di assistenza. L'obiettivo principale di questa iniziativa è ampliare la portata e la qualità dei servizi forniti alle persone in situazioni critiche, con particolare enfasi sui senzatetto. Due programmi svolgono un ruolo chiave in questo contesto: "Housing First" e "Centri Servizi".
Il programma Housing First incorpora un approccio moderno per aiutare i senzatetto e le persone estremamente emarginate. Per ricevere un sostegno abitativo, non è necessario soddisfare le condizioni solitamente richieste, come la partecipazione a terapie, il trattamento delle dipendenze o l'attività professionale. Infatti, l'alloggio è un diritto umano fondamentale e, fornendolo, la comunità crea lo spazio per un ulteriore miglioramento della qualità della vita, compresa la salute fisica, mentale e sociale. Questo approccio si concentra sulle persone che sono state gravemente svantaggiate dagli eventi della vita e che spesso hanno vissuto per anni in strada e hanno lottato con disturbi mentali, fisici o emotivi. Il programma finanzia progetti di ristrutturazione e adattamento di appartamenti per individui, piccoli gruppi e famiglie che si trovano in situazioni estremamente difficili. Viene offerta anche un'assistenza abitativa temporanea fino a 24 mesi, rivolta a coloro che non hanno accesso all'edilizia pubblica e richiedono cure costanti. Ogni progetto deve includere almeno due appartamenti e sostenere 10-15 beneficiari.
Il programma Centri Servizi viene implementato in luoghi facilmente accessibili per offrire consulenza sociale e sanitaria, assistenza nell'attivazione professionale e nell'integrazione sociale. I Centri Servizi sono destinati a essere un punto di contatto per le persone che vivono in povertà, aiutandole a orientarsi nel sistema di prestazioni e servizi pubblici.
Nel 2023 è stata anche approvata una legge che introduce l'"Assegno di Inclusione (ADI)". Questo beneficio è rivolto ai nuclei familiari con figli, anziani o persone con disabilità. L'assegno dipende dal reddito e dalla struttura familiare - può arrivare fino a 6.500 euro all'anno (o 8.190 euro per anziani e persone a carico), e si ha anche diritto a un'indennità di alloggio fino a 3.640 euro all'anno. L'assegno non solo fornisce un sostegno finanziario, ma attiva anche un piano individualizzato di attivazione sociale e professionale, finalizzato al ritorno dei beneficiari a un funzionamento indipendente nella società.
Conclusione
Nella sua risposta, l'Italia riafferma il suo impegno per la tutela dei diritti umani, in particolare il diritto all'alloggio, e il sostegno alle persone in situazioni vulnerabili. Vengono menzionate una serie di azioni a livello nazionale, tra cui investimenti nell'edilizia sociale, assistenza agli inquilini, regolarizzazione del patrimonio abitativo e programmi di sostegno ai senzatetto. L'assunto chiave di queste attività è trattare l'alloggio come un diritto fondamentale, non come una ricompensa per aver soddisfatto alcuni requisiti. Tuttavia, sembrano essere fornite poche informazioni che affrontino le critiche specifiche sollevate dai RS. L'Italia dichiara che continuerà a cooperare con i meccanismi ONU e ad attuare politiche favorevoli all'inclusione sociale e alla lotta contro la povertà.