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L'Italia risponde alle preoccupazioni delle Nazioni Unite sul rimpatrio volontario umanitario dalla Libia

Migranti etiopi arrivano sulla riva di Obock, Gibuti
© IOM

Nell'aprile 2025, i relatori speciali delle Nazioni Unite e il gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria hanno inviato una comunicazione congiunta al governo italiano (AL ITA 4/2025), sollevando serie preoccupazioni in merito al sostegno finanziario dell'Italia ai programmi di rimpatrio volontario umanitario (VHR) in Libia. Queste iniziative, attuate dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), fanno parte del più ampio quadro di assistenza al rimpatrio volontario e al reinserimento (AVRR) e mirano ad assistere i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo nel ritorno ai loro paesi di origine.

Gli esperti hanno evidenziato questioni quali la mancanza di un giusto processo, la discutibile volontarietà dei rimpatri, la potenziale esposizione a violazioni dei diritti umani e l'insufficiente sostegno al reinserimento. Hanno inoltre espresso preoccupazione per l'esternalizzazione del controllo della migrazione, la cooperazione con le autorità libiche che, secondo quanto riferito, non rispettano i diritti fondamentali, la protezione dei dati e il rispetto del principio di non respingimento. Per ulteriori dettagli sulla comunicazione originale, cliccare qui.

Il 21 luglio 2025 l'Italia ha presentato la sua risposta formale, ora disponibile al pubblico. La risposta delinea la posizione del governo sulle preoccupazioni sollevate, fornendo spiegazioni sui programmi VHR, sulla loro attuazione e sulle relative misure di controllo e salvaguardia.

Natura dei programmi VHR e AVRR
L'Italia spiega che il VHR è un adattamento del modello AVRR dell'OIM, concepito per contesti complessi e insicuri come quello libico. La risposta distingue tra i rimpatri forzati, che derivano da un ordine di espulsione, e il VHR, che descrive come volontario.

Secondo la risposta, il VHR è offerto ai migranti che desiderano tornare ma non sono in grado di farlo in modo indipendente. L'OIM si assume tutte le responsabilità logistiche e finanziarie, compresi i documenti, il trasporto e il sostegno al reinserimento. Queste misure di reinserimento, come l'assistenza finanziaria, la formazione professionale e il microcredito, sono coerenti con i principi dell'AVRR per promuovere un reinserimento sostenibile.

Garanzie e volontarietà
La risposta sottolinea che sia le procedure AVRR che quelle VHR seguono l'approccio basato sui diritti dell'OIM, che include il consenso libero, preventivo e informato. I migranti possono ritirarsi in qualsiasi momento, anche immediatamente prima della partenza. Il processo prevede consulenza multilingue, screening della vulnerabilità e sostegno alla salute mentale per garantire un processo decisionale informato. L'Italia sottolinea inoltre l'uso del Quadro di riferimento dei principi delle Nazioni Unite per gli interventi nei centri di detenzione e il meccanismo di feedback interagenzia per la trasparenza e la responsabilità.

Monitoraggio e valutazione
L'Italia spiega che, prima di finanziare il progetto “Sostegno multisettoriale ai migranti vulnerabili in Libia”, la sua Direzione Generale per i Cittadini Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie ha condotto approfondite revisioni delle procedure dell'OIM. L'OIM è tenuta a presentare relazioni semestrali sullo stato di avanzamento dei lavori e una relazione finale narrativa e finanziaria. Il monitoraggio comprende visite sul campo, interviste e feedback delle parti interessate per migliorare l'attuazione e ridurre i rischi.

Protezione dei dati
In risposta alle preoccupazioni relative alla raccolta dei dati, l'Italia afferma che la Matrice di monitoraggio degli sfollati (DTM) dell'OIM non raccoglie identificativi personali ed è conforme ai principi di protezione dei dati dell'OIM e all'approccio “Do No Harm”. Le informazioni raccolte vengono aggregate e utilizzate esclusivamente per scopi umanitari.

Conformità delle operazioni di ricerca e soccorso
L'Italia ribadisce che le sue operazioni di ricerca e soccorso (SAR) sono conformi al diritto marittimo internazionale, compresa la Convenzione internazionale sulla ricerca e il soccorso marittimo. Le operazioni sono coordinate dal Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano all'interno della regione SAR nazionale e sono svolte senza discriminazioni, in linea con gli standard internazionali.

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