spazio civico

Rapporto CIVICUS Monitor 2023: Le libertà civiche in Italia a rischio tra le repressioni degli attivisti

CIVICUS Monitor Report 2023
© CIVICUS Monitor

Un recente rapporto globale sulle libertà civiche ha sollevato preoccupazioni sullo stato delle libertà fondamentali in Italia. Il CIVICUS Monitor 2023 assegna all’Italia un punteggio di 67, classificandola come Paese con uno “spazio civico limitato” (narrowed), a testimonianza delle crescenti difficoltà nell’esercizio della libertà di espressione e dell’attivismo.

Una delle principali evidenze contenute nel rapporto riguarda la repressione da parte del governo italiano nei confronti degli attivisti per il clima. In un episodio che ha attirato l’attenzione dei media internazionali, il 2 gennaio 2023 tre membri del gruppo ambientalista Ultima Generazione sono stati arrestati dopo aver imbrattato con vernice arancione lavabile la facciata del Senato a Roma. La dimostrazione intendeva protestare contro quella che il gruppo definisce l’inerzia del governo nella transizione verso un’economia a zero emissioni. Gli attivisti sono stati accusati di danneggiamento, con il rischio di pene detentive fino a tre anni (la condanna inflitta è stata poi di 8 mesi con sospensione condizionale e una multa di 60.000 euro).

Il rapporto sottolinea come tale risposta si inserisca in una più ampia tendenza europea alla repressione delle azioni di disobbedienza civile non violenta da parte degli attivisti ambientali, con misure sempre più severe adottate da diversi governi. L’Italia non fa eccezione, facendo sempre più ricorso a provvedimenti legali contro le manifestazioni per il clima.

Il CIVICUS Monitor segnala inoltre l’intimidazione legale mediante le cosiddette “azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica” (Strategic Lawsuits Against Public Participation – SLAPPs) come fenomeno in espansione anche in Italia. Il Paese viene citato tra quelli in cui individui e aziende influenti ricorrono a querele per diffamazione con l’obiettivo di mettere a tacere giornalisti e attivisti. Queste azioni legali, pur spesso infondate, hanno l’effetto di intimidire le voci critiche e ostacolare l’inchiesta su questioni di interesse pubblico.

Il rapporto evidenzia anche restrizioni alla libertà dei media. In un caso recente (dicembre 2022), il capo di gabinetto della prefettura di Salerno ha vietato ai giornalisti di riprendere o fotografare i migranti sbarcati al porto, sollevando interrogativi sulla trasparenza e la libertà di stampa. Tali limitazioni contribuiscono a creare un clima in cui i professionisti dell’informazione si sentono sempre più ostacolati nel trattare tematiche delicate, come le migrazioni o le politiche governative.

Il CIVICUS Monitor avverte che, qualora tali tendenze dovessero persistere, l’Italia potrebbe subire un ulteriore declassamento nella valutazione del suo spazio civico, in particolare se continueranno le intimidazioni legali e la repressione poliziesca delle proteste.

Il rapporto raccomanda che l’Italia adotti misure concrete per proteggere le libertà civiche. Tra le priorità indicate vi sono: la riforma delle leggi sulla diffamazione per evitarne l’abuso contro i giornalisti, la garanzia di una risposta proporzionata delle forze dell’ordine durante le manifestazioni, e il rafforzamento delle tutele legali per gli attivisti impegnati in proteste pacifiche.

Attivisti e organizzazioni per i diritti umani continuano a chiedere maggiore trasparenza e protezione delle libertà fondamentali. Resta da vedere se il governo risponderà con riforme o con ulteriori restrizioni, ma l’attenzione della comunità internazionale è ormai puntata sulla gestione dello spazio civico in Italia.

Annuario

2023

Collegamenti

Parole chiave

spazio civico libertà d'espressione Italia Libertà di stampa