La nuova Watchlist di CIVICUS Monitor evidenzia gravi preoccupazioni riguardo all'esercizio dei diritti e delle libertà civili in Italia

L'inclusione dell'Italia nella CIVICUS Monitor Watchlist di marzo 2025 ha sollevato notevoli preoccupazioni circa l'impegno del Paese nei confronti delle diritti e libertà civili. Al centro di queste preoccupazioni c'è la proposta di legge “anti-Gandhi” (disegno di legge 1236, conosciuto come "d.d.l. Sicurezza"). Il disegno di legge limita le libertà di espressione, di riunione e di associazione.
Il disegno di legge, passato alla Camera nel settembre 2024 e ora in attesa dell'approvazione del Senato, introduce nuovi reati e pene più severe con il pretesto di salvaguardare la sicurezza pubblica. Le organizzazioni per i diritti umani, tra cui Human Rights Watch e i Relatori speciali delle Nazioni Unite, l'hanno condannata come una delle più gravi minacce ai diritti di protesta degli ultimi decenni.
Tra le disposizioni più controverse, i manifestanti pacifici che si oppongono ai progetti infrastrutturali possono rischiare fino a sette anni di carcere. Coloro che sono accusati di resistenza o aggressione a pubblici ufficiali mentre impediscono la costruzione di opere pubbliche possono essere condannati fino a 20 anni. I critici sostengono che queste misure colpiscono in modo sproporzionato gli attivisti e i dissidenti, criminalizzando di fatto le manifestazioni pacifiche.
Martina Corti di SOLIDAR (SOLIDAR dà voce alle preoccupazioni delle organizzazioni che ne fanno parte nell'UE e nelle istituzioni internazionali nei settori della politica degli affari sociali, della cooperazione internazionale e dell'apprendimento permanente) ha avvertito che la proposta di legge potrebbe erodere la democrazia, colpendo in modo sproporzionato i gruppi vulnerabili come i migranti senza documenti, le minoranze etniche e i senzatetto.
In reazione alla proposta di legge, l'Italia ha assistito a una significativa mobilitazione della società civile. Un'ampia coalizione che comprende associazioni, sindacati, partiti politici e vari collettivi ha organizzato proteste e centinaia di migliaia di persone hanno partecipato a manifestazioni contro la legge. Le organizzazioni legali si stanno preparando a contestare la costituzionalità del disegno di legge, qualora venisse promulgato. Carlo Testini dell'ARCI, la più grande rete della società civile italiana, ha espresso la speranza che questa pressione collettiva spinga il governo a riconsiderare e modificare le disposizioni più restrittive del disegno di legge.
La preoccupazione per il disegno di legge è stata accentuata dai recenti fatti che hanno coinvolto attivisti e giornalisti. Nel gennaio 2025, la polizia ha trattenuto 22 attivisti per sette ore a seguito di una protesta pacifica contro la vendita di armi a Israele da parte dell'Italia, negando loro l'accesso all'assistenza legale o ai contatti con la famiglia. Inoltre, sette attiviste sono state sottoposte a perquisizioni invasive, con l'ordine di spogliarsi alla vista dei passanti.Tali azioni sono state percepite come tentativi di intimidire e reprimere le voci dissenzienti. Anche i giornalisti hanno dovuto affrontare crescenti pressioni. A febbraio, il reporter investigativo Francesco Cancellato è stato arrestato e interrogato per la sua copertura degli affari governativi, suscitando ulteriori preoccupazioni per la libertà di stampa. Questi incidenti rispecchiano un ambiente sempre più ostile per coloro che sollevano critiche verso l'operato del governo.
L'inserimento dell'Italia nella Watchlist di CIVICUS Monitor segnala un preoccupante cambiamento nella traiettoria democratica. Tara Petrović, ricercatrice di CIVICUS per l'Europa e l'Asia centrale, ha definito il disegno di legge un attacco diretto alla libertà fondamentale di prendere parte a proteste pacifiche e nonviolente, sottolineando inoltre le crescenti minacce ai diritti di riunione pacifica in tutta Europa.