Consiglio diritti umani

L'Italia rieletta al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per il mandato 2026-2028

Candidatura dell’Italia al Consiglio Diritti Umani, 2026-2028, logo

Il 14 ottobre 2025 l’Assemblea Generale dell’ONU con 179 voti ha confermato la candidatura italiana al Consiglio per i diritti umani per il mandato 2026-2028. L’Italia è stata la nazione più votata nel Gruppo dei Paesi Occidentali.

Sono stati eletti con l’Italia anche Angola, Cile, Ecuador, Egitto, Estonia, India, Iraq, Mauritius, Pakistan, Slovenia, Sud Africa, Regno Unito e Vietnam.

Il prossimo mandato sarà il quarto per l’Italia che ha già fatto parte del Consiglio per i Diritti Umani dal 2019 al 2021, dal 2011 al 2014 e dal 2007 al 2010.

Come prannunciato nella candidatura italiana, le priorità chiave durante questo mandato saranno: la lotta contro tutte le forme di discriminazione; la protezione dei diritti dei bambini, degli anziani e delle persone con disabilità; la difesa della libertà di espressione e di religione o credo; e la preservazione del patrimonio culturale e religioso. A questi si aggiunge una storica battaglia della diplomazia italiana: la moratoria universale sulla pena di morte, primo passo verso la sua completa abolizione.

Il Consiglio per i Diritti Umani e’ un organo sussidiario dell’Assemblea Generale, con sede a Ginevra e il compito di promuovere il rispetto universale e la protezione dei diritti umani. E' composto da 47 stati membri (13 dall’Asia-Pacifico, 13 dall’Africa, 8 dall’America Latina, 7 del Gruppo Europeo Occidentale e 6 dall’Europa Orientale), eletti a rotazione dall’Assemblea Generale per un periodo di tre anni, rinnovabili non più di due volte consecutive.

Per realizzare il proprio mandato, il Consiglio dispone di diversi “meccanismi”, in particolare l’Esame Periodico Universale  (UPR: Universal Periodic Review) e le Procedure Speciali (Relatori Speciali, Esperti Indipendenti). Inoltre, il Consiglio ha istituito la procedura per reclami individuali (Complaint Procedure) e numerosi organi sussidiari, tra cui il Comitato Consultivo composto da esperti indipendenti

Il Consiglio è aperto alla partecipazione delle ONG con status consultivo all'ECOSOC, che possono partecipare alle sedute e presentare documenti scritti.

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2025

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