Rom e Sinti

Risultati del Follow-up 2023 del Comitato Europeo dei Diritti Sociali: Diritti dei Rom e Discriminazione Abitativa in Italia

Foto in bianco e nero, le mani di un adulto e un bambino tengono su una piccola casa fatta di cartoncino

Il Comitato Europeo dei Diritti Sociali (CEDS) ha esaminato il seguito alle decisioni relative a due ricorsi collettivi: European Roma Rights Centre (ERRC) c. Italia (n. 27/2004, decisione del 7 Dicembre 2005) e Centre on Housing Rights and Evictions (COHRE) c. Italia (n. 58/2009, decisione del 25 Giugno 2010), relativi all’accesso dei Rom e dei Sinti all’edilizia sociale e all’inadeguatezza delle procedure di sfratto.

Il caso COHRE c. Italia si è concentrato sulle violazioni che hanno colpito sia Rom che Sinti, mentre ERRC c. Italia ha riguardato solo le violazioni contro i Rom. In entrambi i ricorsi, il CEDS ha rilevato che la situazione relativa all’Articolo E (non discriminazione) della Carta Sociale Europea (Riveduta)letto in combinato disposto con l’Articolo 31.1 (accesso effettivo a un alloggio adeguato), l’Articolo 31.2 (riduzione del fenomeno dei senzatetto) e l’Articolo 31.3 (costo degli alloggi accessibili), non è stata ancora resa conforme alla Carta Sociale Europea (Riveduta).

Il CEDS ha constatato che l’Italia non ha fornito condizioni di vita adeguate nei campi o in insediamenti simili per i Rom che scelgono di condurre uno stile di vita itinerante o che sono costretti a farlo. Inoltre, l’Italia non ha dimostrato che le procedure di sfratto dei Rom fossero adeguate, né ha confutato in modo convincente le denunce credibili di uso ingiustificato della forza durante tali sfratti.

Secondo i Risultati 2023 del CEDS, la non conformità agli Articoli 31.1 e 31.3 della Carta Riveduta è dovuta alla mancanza di abitazioni permanenti e di qualità adeguata per rispondere alle esigenze dei Rom che desiderano stabilirsi, nonché alla segregazione di Rom e Sinti in campi (COHRE c. Italia).

L’Italia non ha adottato misure per fornire una quantità e una qualità sufficienti di abitazioni per i Rom, al fine di soddisfare le loro esigenze specifiche. Inoltre, non ha garantito che le autorità locali rispettassero le loro responsabilità in materia.

Nel caso COHRE c. Italia, il CEDS ha inoltre riscontrato che la situazione, rispetto all’Articolo E (non discriminazione), letto in combinato disposto con l’Articolo 30 (diritto alla protezione contro la povertà e l’esclusione sociale), l’Articolo 16 (diritti della famiglia), l’Articolo 19.1 (protezione dei lavoratori migranti contro la discriminazione) e l’Articolo 19.4 (diritti delle famiglie dei lavoratori migranti), non è stata resa conforme alla Carta Riveduta.

I problemi individuati includono un trattamento discriminatorio per quanto riguarda il diritto di voto o altre forme di partecipazione civica dei Rom e dei Sinti, l’uso di retorica politica xenofoba o di discorsi discriminatori contro Rom e Sinti, e interferenze illegittime nella vita familiare senza adeguata protezione da parte dello Stato.

Annuario

2023

Collegamenti

Strumenti internazionali

Parole chiave

Rom e Sinti Italia Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS) alloggio