Save the Children: la sedicesima edizione dell'Atlante dell'Infanzia descrive l'adolescenza tra solitudine, disuguaglianze e intelligenza artificiale in Italia
Secondo il 16° Atlante dell'Infanzia a Rischio di Save the Children, intitolato “Senza filtri”, gli adolescenti italiani stanno ricorrendo all'intelligenza artificiale per ottenere sostegno emotivo e pratico a livelli senza precedenti. Il rapporto rivela una generazione che naviga tra iperconnessione, fragilità psicologica e crescenti disuguaglianze sociali.
Una nuova indagine nazionale mostra che il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha chiesto aiuto agli strumenti di IA quando si sentiva triste, solo o ansioso, e il 42,8% li ha utilizzati per chiedere consigli su decisioni importanti, dalle relazioni alla scuola e al lavoro. Nel complesso, il 92,5% degli adolescenti utilizza l'intelligenza artificiale, più del doppio della percentuale degli adulti, e quasi uno su tre la utilizza quotidianamente o quasi quotidianamente. Gli adolescenti affermano di apprezzare l'intelligenza artificiale perché è “sempre disponibile”, “non giudica” ed è “comprensiva”; il 63,5% dichiara che a volte trova più soddisfacente parlare con l'intelligenza artificiale che con una persona reale.
L'Atlante descrive i giovani che vivono in un ambiente in cui il confine tra mondo digitale e mondo fisico è sfumato. Il 13% mostra segni di un uso problematico di Internet, il 38% pratica il phubbing e il 27% si sente nervoso senza il proprio telefono. Il cyberbullismo è aumentato notevolmente: il 47,1% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha subito molestie online, rispetto al 31,1% del 2018. Il 30% ha praticato il ghosting e il 37% accede a siti pornografici per adulti, con percentuali molto più elevate tra i ragazzi.
Nonostante il rifugio emotivo offerto dall'intelligenza artificiale, il benessere psicologico degli adolescenti rimane fragile. Meno della metà (49,6%) dei 15-16enni dichiara di essersi sentito bene mentalmente nelle due settimane precedenti. Il divario di genere è il più ampio in Europa: solo il 34% delle ragazze mostra un buon equilibrio psicologico rispetto al 66% dei ragazzi.
Quasi uno su dieci si è isolato volontariamente a causa di difficoltà psicologiche e il 12% ha assunto farmaci psichiatrici senza prescrizione medica, con le ragazze ancora una volta più colpite. Il rapporto evidenzia disuguaglianze profonde e persistenti. Più di un adolescente su quattro di età compresa tra gli 11 e i 15 anni è a rischio di povertà o esclusione sociale, una cifra che supera il 40% nel Sud Italia.
Molti adolescenti hanno un accesso limitato alle opportunità culturali e ricreative: nel 2024, la metà dei ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni non ha visitato un museo o una mostra, il 21,2% non è mai andato al cinema e il 46,2% non ha letto un solo libro al di fuori del materiale scolastico. Il 18,1% non svolge alcuna attività fisica, con percentuali molto più elevate nel Sud.
Allo stesso tempo, il sistema sanitario italiano per la salute mentale degli adolescenti appare gravemente carente in termini di risorse. Il Paese dispone di poco più di 400 posti letto ospedalieri specializzati in neuropsichiatria infantile e adolescenziale, con diverse regioni che non dispongono di posti letto dedicati o di servizi residenziali.
Nel presentare il rapporto, Raffaela Milano, direttrice dell'Unità Ricerca di Save the Children, ha avvertito che le disuguaglianze economiche e sociali stanno “influenzando pesantemente questa fase cruciale della crescita” di una generazione che ora rappresenta solo il 6,86% della popolazione italiana. Ha chiesto servizi di salute mentale più efficaci, scuole inclusive e più spazi dove gli adolescenti possano incontrarsi, esprimersi e trovare sostegno.