Corte penale Internazionale: emessa una decisione sull’inadempimento dell'Italia a una richiesta di cooperazione nel Caso Elmasry
Il 17 ottobre 2025, la Camera Preliminare I della Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso una decisione sull'inadempimento dell'Italia a una richiesta di cooperazione in relazione al mancato trasferimento del generale libico Osama Elmasry Njeem (Almasri) alla Corte.
Nel gennaio 2025, la CPI aveva emesso un mandato d'arresto per Elmasry e aveva richiesto la cooperazione degli Stati per catturarlo. Le autorità italiane hanno arrestato Njeem a Torino il 19 gennaio. Tuttavia, nonostante molteplici richieste e sollecitazioni della CPI al Ministero della Giustizia italiano, l'Italia ha rimpatriato Njeem in Libia il 21 gennaio senza consegnarlo alla Corte. Il Ministero italiano ha successivamente affermato che il rilascio e il rimpatrio di Njeem non rientravano nella sua giurisdizione, citando l'autorità del Ministro dell'Interno. La Camera della CPI ha quindi invitato l'Italia a spiegare il suo mancato trasferimento di Njeem, e la Procura ha richiesto una constatazione di non conformità contro l'Italia ai sensi dello Statuto di Roma.
Nella sua decisione, la CPI ha stabilito che l'Italia non ha adempiuto ai suoi obblighi ai sensi dello Statuto di Roma non eseguendo correttamente la richiesta di arresto e consegna di Njeem mentre si trovava in territorio italiano. Come già evidenziato nell’Annuario, l'Italia non ha fornito alcuna valida ragione legale o giustificazione ragionevole per il trasferimento immediato di Njeem in Libia e la CPI ha anche sottolineato il mancato impegno dell'Italia nel comunicare e cooperare per risolvere eventuali problemi derivanti dal mandato d'arresto o dalle procedure nazionali di consegna. Di conseguenza, come già evidenziato in precedenza, la Camera ha concluso che l'inadempimento dell'Italia ha impedito alla Corte di esercitare le sue funzioni e poteri ai sensi dello Statuto di Roma. Tuttavia, prima di decidere se deferire il caso all'Assemblea degli Stati Parti o al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la maggioranza della Camera Preliminare I ha richiesto all'Italia di fornire informazioni su eventuali procedimenti nazionali pertinenti e sul loro potenziale impatto sulla futura cooperazione con la Corte riguardo alle richieste di arresto e consegna entro il 31 ottobre 2025.