Dati statistici sui casi riguardanti l’Italia trattati dalla Corte Europea dei diritti umani nel 2022

I dati statistici forniti dalla Corte europea dei diritti umani aggiornati a dicembre 2022 riportano che i ricorsi in sospeso contro l’Italia ammontano a 3.550, corrispondenti a circa il 4,8% del totale. In una situazione peggiore si trovano la Romania con 4.800 ricorsi pendenti pari all’6,4% del totale, l’Ucraina (10.400, 13,9%), la Federazione Russa (16.750, 22,4%) e la Turchia (20.100, 26,9%).
Nel corso del 2022, la Corte ha ricevuto 1.931 ricorsi individuali validi che lamentano una violazione dei diritti contenuti nella CEDU da parte dell’Italia (erano 1.610 nel 2021, 1.497 nel 2020 e 1.454 nel 2019). Nel medesimo periodo, 1.950 ricorsi sono stati dichiarati inammissibili o cancellati dal ruolo; 179 le dichiarazioni unilaterali (erano 142 nel 2021) ; 85 le composizioni amichevoli (erano 236 nel 2021); 27 sono state le sentenze di merito, 25 delle quali hanno riscontrato almeno una violazione della Convenzione. Complessivamente la Corte ha riscontrato le seguenti violazioni: 1 in materia di diritto alla vita ex art. 2 CEDU; 3 in materia di diritto ad indagini effettive ai sensi dell’art. 2 CEDU; 3 in materia di divieto di tortura e trattamento disumano ai sensi dell’art. 3 CEDU; 2 in materia di diritto ad indagini effettive ai sensi dell’art. 3 CEDU; 2 in materia di diritto alla libertà ed alla sicurezza ex art. 5 CEDU; 4 in materia di diritto a un processo equo ex art. 6 CEDU; 2 per la durata eccessiva del procedimento ex art. 6 CEDU; 3 in relazione all’esecuzione di una sentenza ex art. 6 CEDU; 10 in materia di vita privata e familiare ex art. 8 CEDU; 5 per l’assenza di un rimedio effettivo ex art. 13 CEDU; 2 in materia di protezione della proprietà ex art. 1, Protocollo 1 CEDU.
784 ricorsi sono stati comunicati allo Stato in vista della loro trattazione nel merito. Sono inoltre pervenute alla CtEDU 88 richieste di misure urgenti ai sensi dell’art. 39 del regolamento della Corte, riguardanti principalmente la sospensione del procedimento di espulsione per altrettanti ricorrenti, di cui solamente 5 sono state recepite dalla CtEDU.