relatore speciale

Risposte del governo italiano alle comunicazioni dei relatori speciali del 2023

Due pescatori nella loro barca a Rincao, Capo Verde.

L'idea alla base del concetto di Economia Blu è quella di utilizzare l'oceano in modo sostenibile come strumento per far uscire le persone dalla povertà, proteggendo al contempo i suoi preziosi ecosistemi. Il concetto di Economia Blu mira a promuovere la crescita economica, l'inclusione sociale e la preservazione o il miglioramento dei mezzi di sussistenza, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità ambientale - tutte questioni integrali all'Agenda 2030 e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
© UN Photo/Mark Garten

Risposta dell'Italia alla comunicazione congiunta AL ITA 3/2023 (Progetto idroelettrico guidato da ENEL in Colombia)

Come menzionato nell'Annuario Italiano dei Diritti Umani 2023, una comunicazione è stata congiuntamente indirizzata al governo italiano il 18 luglio 2023 dai Relatori Speciali Mary Lawlor, Pichamon Yeophantong, David R. Boyd e Irene Khan riguardante il tentativo contro la vita dell'attivista per i diritti umani Alirio Perdomo, che lavora nell'Associazione degli Individui colpiti dall'Iniziativa Idroelettrica El Quimbo (ASOQUIMBO), nella Colombia centrale. La comunicazione menzionava che il Progetto Idroelettrico guidato da ENEL ha causato una drastica riduzione della popolazione ittica nei fiumi, colpendo gravemente i mezzi di sussistenza di molte persone. Ciò ha portato le popolazioni dei comuni interessati a organizzarsi in ASOQUIMBO per difendere i loro diritti umani. La comunicazione ha evidenziato in particolare il caso del Sig. Alirio, ferito da colpi di arma da fuoco poche ore dopo aver registrato un video che documentava la mortalità dei pesci risultante dalle operazioni della Diga di Betania e del Progetto Idroelettrico. I Relatori hanno anche sollevato preoccupazioni l’allontanamento suo e della sua famiglia dopo l'incidente.

Il governo italiano ha presentato la sua risposta il 18 gennaio 2024. L'Italia ha riaffermato il suo impegno a mantenere un dialogo trasparente e responsabile con i Meccanismi delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Ha anche fornito informazioni dettagliate riguardo all'implementazione in corso del Secondo Piano d'Azione Nazionale su Imprese e Diritti Umani (2° PAN-IDU), adottato nel dicembre 2021, che mira a migliorare l'attuazione dei Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani attraverso una serie di misure complementari. Secondo la risposta, il PAN delinea nove aree prioritarie chiave, tra cui la promozione dei diritti fondamentali attraverso le attività aziendali lungo la catena di approvvigionamento a livello locale, nazionale, regionale e globale, nonché la prevenzione dello sfruttamento di gruppi vulnerabili, come donne, bambini e comunità LGBTQ+.

La risposta menziona anche che l'implementazione è supervisionata dal Gruppo di Lavoro su Imprese e Diritti Umani sotto il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU), che si riunisce semestralmente. La risposta afferma che è stato assicurato il coinvolgimento degli stakeholder per rivedere i risultati del primo PAN e per redigere il secondo PAN. Pertanto, gli stakeholder coinvolti nel processo consultivo includevano sindacati, imprese, organizzazioni della società civile e difensori dei diritti umani. L'Italia ha infine ribadito il suo continuo impegno a cooperare con le Procedure Speciali delle Nazioni Unite.

 

Risposta dell'Italia alla comunicazione AL ITA 4/2023 (Diritti linguistici della comunità di lingua resiana)

L'Annuario 2023 ha anche menzionato la comunicazione inviata dai Relatori Speciali, che affrontava la presunta mancanza di protezione della lingua e dell'identità resiana, nella regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia. La comunicazione è stata indirizzata dai Relatori Speciali nel campo dei diritti culturali, sul diritto all'istruzione e sulle questioni delle minoranze il 18 settembre 2023. Il governo italiano ha presentato la sua risposta il 18 aprile 2024. La risposta nota che gli Articoli 3 e 21 della Costituzione italiana affrontano la questione della lingua, mentre l'Articolo 6 specificamente impone la protezione delle minoranze linguistiche. La risposta menziona anche diversi quadri legislativi come la Legge n. 482/1999 che riconosce e protegge 12 gruppi di minoranze linguistiche storiche; la Legge n. 38/2001 che fornisce una protezione specifica per la minoranza linguistica slovena, inclusa la comunità resiana, e la Legge Regionale del Friuli-Venezia Giulia n. 26/2007, che implementa ulteriore protezione e finanziamenti per iniziative linguistiche e culturali a sostegno delle popolazioni di lingua slovena, inclusi i gruppi che parlano varianti dello sloveno, come la comunità resiana.

Riguardo alla comunità resiana, il governo italiano, nella sua risposta, ha affermato che sebbene non sia riconosciuta separatamente ai sensi della Legge 482/1999, alla comunità viene concessa una protezione attiva ai sensi delle leggi che riguardano la minoranza slovena. Menziona anche che l'identità e la lingua resiana sono protette attraverso la legge regionale e varie iniziative sociali. Le istituzioni educative in Val Resia integrano l'insegnamento della lingua resiana attraverso la partecipazione a progetti finanziati dal ministero. La risposta ribadisce che la legislazione italiana è in linea con gli standard e gli strumenti internazionali come i documenti OSCE, la Convenzione Quadro per la Protezione delle Minoranze Nazionali e la Convenzione Europea dei Diritti Umani. Infine, la risposta menziona che tre disegni di legge parlamentari riguardanti la ratifica e l'esecuzione della Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie sono attualmente in esame in Parlamento.

Annuario

2024

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