48a Sessione della Revisione Periodica Universale: l'Italia sotto esame

Come già anticipato, il 20 gennaio 2025 i delegati italiani S.E. Vincenzo Grassi, Ambasciatore, Rappresentante Permanente d'Italia presso l'ONU e S.E. Giorgio Silli, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri, hanno rappresentato l'Italia per il suo quarto ciclo come Stato oggetto d'esame alla 48a sessione della Revisione Periodica Universale delle Nazioni Unite. I lavori si sono svolti presso la Sala Diritti Umani e Alleanza delle Civiltà (ex Sala XX) del Palazzo delle Nazioni Unite, a Ginevra. Durante la sessione, 123 Stati hanno presentato oltre 300 raccomandazioni, riconoscimenti e osservazioni sulla situazione dei diritti umani nello Stato italiano.
La pre-sessione
In vista della Sessione, ONG locali e internazionali e altri soggetti interessati nei mesi precedenti avevano presentato le loro osservazioni, valutazioni e raccomandazioni. Queste raccomandazioni sono state raccolte in un documento completo [A/HRC/WG.6/48/ITA/3] pubblicato sul database dei documenti dell'UPR e disponibile per la consultazione. Il documento è organizzato in modo aritcolato e delinea la portata degli obblighi internazionali dello stato e degli impegni di cooperazione con i meccanismi per i diritti umani rilevanti per l'Italia, le osservazioni sul quadro nazionale e un elenco di 90 osservazioni e preoccupazioni presentate dalle organizzazioni degli stakeholder nei loro contributi.
Le Pre-sessioni dell'UPR, istituite dall'inizio del secondo ciclo nel 2012 dall'ONG “UPR Info”, consentono alle organizzazioni della società civile (OSC) e ad altri stakeholder di disporre di una piattaforma internazionale attraverso la quale informare i rappresentanti dei Recommending States sulla situazione dei diritti umani nello Stato sotto esame (SuR) prima dell'UPR. Le criticità presentate dalle OSC nella La pre-sessione dell'UPR dedicata all'Italia hanno messo in evidenza violazioni del principio di uguaglianza e di non discriminazione; lacune nell'amministrazione della giustizia, compresa l'impunità, e nello Stato di diritto; indebite restrizioni del diritto alla libertà di riunione pacifica e alla partecipazione alla vita pubblica e politica; le sfide nel salvaguardare la privacy nella raccolta dei dati; le preoccupazioni per il crescente sfruttamento nel lavoro e la mancanza di condizioni di lavoro giuste ed eque, soprattutto per le minoranze. Il Gruppo di esperti sull'azione contro la tratta di esseri umani ha sollevato preoccupazioni circa l'aumento dei casi di tratta di essere umani che colpiscono le popolazioni migranti.
Sebbene molte di queste osservazioni siano state influenzate da situazioni e restrizioni legate al COVID-19, il rapporto delle parti interessate una indicato nel diritto a un adeguato standard abitativo una delle criticità in materia di diritti umani più gravi. Altre questioni sollevate dagli stakeholder includono le difficoltà di accesso all'istruzione, alla salute e ai diritti di gruppi specifici, in particolare le minoranze Rom e Sinti. Altre allarmanti violazioni emerse riguardano quelle nei confronti dei diritti delle donne e dei bambini, in particolare l'aumento delle violenze contro le donne su diversi fronti. Le richiamate violazioni dei diritti dei migranti, dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei gruppi di minoranza come le popolazioni Rom e Sinti rimangono questioni non affrontate, se non aggravate, dall'ultima revisione UPR dell'Italia.
Il Rapporto nazionale sullo stato dei diritti umani in Italia, presentato dai rappresentanti dello Stato prima della 48a sessione dell'UPR, è disponibile per la consultazione generale all'indirizzo A/HRC/WG.6/48/ITA/1. Il documento illustra i passi intrapresi e i progressi compiuti dal governo italiano e dalla società civile nella promozione dei diritti umani nello Stato e delinea anche i progressi compiuti nell'affrontare le raccomandazioni e gli impegni accettati dal terzo ciclo dell'UPR. Per un'ampia rassegna dei temi e delle sfide persistenti in materia di diritti umani in Italia, questo articolo fornisce un'analisi del caso italiano fino al terzo ciclo dell'UPR.
L'Italia presenta il Rapporto nazionale
La delegazione italiana è stata introdotta da S.E. Vincenzo Grassi, Ambasciatore, Rappresentante Permanente d'Italia presso l'UNOG. Il rapporto nazionale è stato presentato da S.E. Giorgio Silli, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri. Durante l'intervento di presentazione del rapporto, l'espoente del governo italiano ha ricordato i cambiamenti maturati, sia nel Paese che a livello internazionale, nel campo dei diritti umani rispetto all'ultimo dialogo interattivo del terzo ciclo, tenutosi nel novembre 2019. La delegazione ha posto l'accento sulla famiglia, che è al centro delle politiche di bilancio dell'Italia, per sostenere le famiglie numerose e promuovere l'occupazione femminile.
In particolare, l'Italia ha presentato due revisioni nazionali volontarie al forum delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile 2024 con la partecipazione attiva delle sue istituzioni.
Per quanto riguarda la promozione e la tutela dei diritti degli anziani, è stata adottata la riforma legislativa per promuovere la dignità e l'autonomia, la partecipazione sociale, l'invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità degli anziani. È stato istituito il Fondo nazionale per le politiche della famiglia per promuovere misure sull'invecchiamento attivo. Il decreto legislativo 29 del 2024 ha affidato al Dipartimento per le politiche della famiglia il ruolo primario di contribuire all'elaborazione del piano per l'invecchiamento attivo.
Per quanto riguarda le persone con disabilità, l'Italia ha avviato un'importante riforma basata sulla Convenzione del 2006 che garantisce la partecipazione delle persone con disabilità e introduce una nuova definizione di persone con disabilità.
L'Italia ha sviluppato una strategia nazionale 2021-2030 per l'uguaglianza e la partecipazione inclusiva dei Rom e dei Sinti attraverso un ampio processo di consultazione, concentrandosi su alloggio, assistenza sanitaria e lavoro.
In risposta a osservazioni sulla violenza di genere, la delegazione italiana ha citato le linee guida nazionali esistenti a sostegno delle donne. Il Dipartimento italiano per le pari opportunità sta elaborando un nuovo piano strategico sulla violenza contro le donne e la violenza domestica. Per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT, le delegazioni menzionano la stesura della strategia 2022-2025 che prevede un dialogo con 66 associazioni attraverso il tavolo di consultazione. La legge 77 del 2020 prevede la creazione di centri contro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Per promuovere i diritti delle donne, l'Italia sta sviluppando una strategia per l'uguaglianza di genere 2021-2027 per guidare le azioni governative nel mainstreaming di genere.
Per quanto riguarda la protezione dei rifugiati, mancano leggi di protezione internazionale, ma si sostiene che la legge italiana garantisce una consultazione specifica ed il non-refoulement dei rifugiati. L'Italia è impegnata nella lotta al traffico di esseri umani attraverso partenariati. Ciò ha permesso di ridurre del 60% le partenze immediate via mare. L'Italia ha investito nello sviluppo di percorsi sicuri per la migrazione. Il decreto-legge 145 del 2024 ha introdotto permessi di soggiorno speciali per i lavoratori stranieri vittime di intermediazione illecita. Per quanto riguarda la politica estera, l'Italia ha introdotto il piano Mattei per stabilire un partenariato con i Paesi africani a livello economico, sociale e culturale.
Per quanto riguarda la libertà dei media, la delegazione ha portato l'attenzione sull'articolo 21 della Costituzione italiana che promuove l'indipendenza dei media e tutela i giornalisti. La legge di bilancio per il 2024 prevede un fondo per il pluralismo e l'innovazione digitale.
La creazione di una istituzione nazionale per i diritti umani (NHRI) è un costante obiettivo e sono in corso di discussione cinque progetti di legge a questo proposito. Nel frattempo, il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU) funge da organo di coordinamento che riunisce le autorità centrali e locali.
Raccomandazioni sui diritti umani in Italia
Durante la sessione dell'UPR, l'Italia ha ricevuto 340 raccomandazioni. Le raccomandazioni più frequenti riguardano i diritti delle donne: le delegazioni hanno raccomandato all'Italia di includere la definizione di femminicidio e stupro nella propria legislazione e di sviluppare un nuovo piano strategico per eliminare la violenza di genere (Norvegia, Paraguay, Gabon, Moldavia) e di promuovere il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso (Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Islanda). Diversi Paesi hanno richiesto di garantire alle donne l'accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva (Islanda, Portogallo, Norvegia). Per garantire la tutela dei diritti umani è stato raccomandato di accelerare gli sforzi per istituire una NHRI (Grecia, India, Iraq, Malesia, Gambia). Per quanto riguarda la tutela dei diritti dei rifugiati, diverse delegazioni hanno raccomandato di migliorare le condizioni di accoglienza, trattamento e integrazione dei migranti e dei rifugiati, assicurando che tutti i rifugiati abbiano accesso a misure efficaci contro la discriminazione, in particolare nei settori dell'alloggio (Nuova Zelanda, Pakistan, Kenya). I delegati di Iran e India hanno sottolineato i diritti delle minoranze Rom e Sinti. Ulteriore raccomandazione ricorrente ha riguardato l'indagine sul traffico di esseri umani (Indonesia, Kazakistan, Libano, Mongolia, Perù, Marocco, Nigeria).
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Fig. 1 Grafico della distribuzione degli argomenti trattati nelle raccomandazioni rivolte all'Italia nel corso della sessione UPR.
L'adozione del rapporto della Troika e la successiva fase di approvazione della rapporto finale possono essere monitorate alla pagina dell'UPR dedicata al Paese.