Sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo riguardanti l’Italia nei mesi di febbraio e marzo 2025

Nei mesi di febbraio e marzo 2025, la Corte europea dei diritti dell’uomo (la Corte) ha pronunciato quattro sentenze di condanna nei confronti dell’Italia, relative al diritto alla vita, al divieto di maltrattamenti e al diritto al rispetto della vita privata.
Il 27 marzo, nella causa Laterza e D’Errico c. Italia (n. 30336/22), la Corte ha riscontrato una violazione dell’articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) per via dell’indagine inefficace sulla morte sul lavoro del congiunto dei ricorrenti, presumibilmente causata dall’esposizione a sostanze tossiche. La Corte ha ritenuto che l’inchiesta non fosse stata condotta in modo adeguato e che la decisione di archiviare il procedimento penale fosse priva di una motivazione sufficiente, non garantendo così un rimedio effettivo.
Nello stesso giorno, nella causa Niort c. Italia (n. 4217/23), la Corte ha rilevato che la detenzione protratta di una persona affetta da disturbi psichiatrici, nonostante la sua condizione mentale, e il mancato accesso effettivo alle cure mediche – o l’accesso tardivo – ha comportato una violazione degli articoli 3, 6 § 1 e 38 della CEDU.
Il 13 febbraio, nella causa P.P. c. Italia (n. 64066/19), la Corte ha stabilito che le autorità italiane non avevano indagato né reagito in modo adeguato alla lunga esposizione della ricorrente a violenze domestiche e molestie, violando così il divieto di tortura e di trattamenti inumani o degradanti ai sensi dell’articolo 3 della CEDU.
In precedenza, il 6 febbraio, nella causa Italgomme Pneumatici S.R.L. e altri c. Italia (n. 36617/18), la Corte ha dichiarato che i controlli effettuati dall’amministrazione fiscale avevano violato il diritto al rispetto della vita privata dei ricorrenti, garantito dall’articolo 8 della CEDU.
Tali pronunce ribadiscono l’importanza attribuita dalla Corte al rispetto, da parte dello Stato, degli obblighi procedurali necessari per garantire una tutela effettiva dei diritti e delle libertà sanciti dalla CEDU, tra cui la protezione contro i trattamenti inumani e degradanti, la salvaguardia del diritto alla vita e a un processo equo, nonché il rispetto della vita privata in Italia.