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Consiglio d’Europa: quinto rapporto sull’Italia del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO), 2024

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L’Italia è membro del GRECO dal 2007 ed è stata sottoposta a quattro cicli di valutazione (nel 2007, 2009, 2012 e 2016; v., in particolare Annuario 2014, p. 182; Annuario 2015, pp. 168-169; Annuario 2019, pp. 169-169), che si sono focalizzati su diversi temi legati alla prevenzione e alla lotta alla corruzione.

Stando agli ultimi dati pubblicati nel 2022, la percezione della corruzione in Italia resta al di sopra della media UE. Secondo il Barometro Globale sulla Corruzione 2021 di Transparency International, l’85% degli intervistati che vivono in Italia pensano che la corruzione nel Governo sia un grave problema (mentre la media UE è del 62%). Nonostante ciò, come si è visto nell’ultima campagna elettorale nazionale del 2022, la lotta alla corruzione e i conflitti di interesse non costituiscono più un elemento chiave del dibattito pubblico e politico. Mentre le forze dell’ordine sono molto attive nella lotta alla corruzione, alcuni recenti sviluppi legislativi potrebbero destare preoccupazioni. Infatti, il 10 luglio 2024, la Camera ha approvato in via definitiva un disegno di legge che cancella il reato di abuso d’ufficio (articolo 323 del codice penale), che riguarda chi commette illeciti nell’esercizio delle proprie funzioni di pubblico ufficiale.

Il Quinto ciclo di valutazione dell'Italia ha prodotto l'ultimo rapporto di valutazione del GRECO adottato il 22 marzo e pubblicato il 28 agosto 2024. L’obiettivo di questo rapporto è quello di valutare l’efficacia delle misure adottate dalle autorità italiane per prevenire la corruzione e promuovere l'integrità nel governo centrale (funzioni esecutive di alto livello) e nelle forze dell’ordine. Il rapporto contiene un’analisi critica della situazione, prendendo in considerazione gli sforzi effettuati dalle parti coinvolte e i risultati ottenuti. Identifica possibili lacune e fornisce raccomandazioni per il miglioramento.

A dimostrazione di tale situazione, all’interno del rapporto il GRECO osserva che, con riferimento al governo centrale, l’Italia possiede un quadro legale e istituzionale consistente per la prevenzione e la lotta alla corruzione. Tuttavia, il sistema legale e istituzionale risulta difficile da applicare, ciò andando a scapito della sua efficienza. Più in generale, non c’è un quadro comune di regole sulla integrità che risulti applicabile a tutte le persone che ricoprono funzioni esecutive di alto livello. Pertanto, un’analisi sistemica dei rischi per l’integrità e un codice di condotta specifico dovrebbero essere applicabili a tutti, integrandoli con una supervisione idonea, con attività dedicate all’incremento della loro conoscenza. Inoltre, il sistema di norme sull’analisi dei rischi di corruzione e legati all’integrità deve essere incluso in un programma anticorruzione specifico e reso pubblico. 

Il GRECO esprime preoccupazione per la scarsa presenza femminile all’interno della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, soprattutto nei ruoli dirigenziali. Maggiori sforzi dovrebbero essere compiuti per promuovere una più equa rappresentanza. Inoltre, sebbene esista un sistema di prevenzione dei rischi legati all’integrità nel contesto dei cambi di posizione e delle promozioni all'interno di queste forze dell’ordine, si suggerisce di migliorarlo introducendo controlli sulla trasparenza nei trasferimenti e nelle promozioni, nonché verifiche periodiche per i ruoli più esposti, come quello degli Ufficiali.

Il rapporto contiene 19 raccomandazioni indirizzate all’Italia sia per quanto riguarda il governo centrale e le posizioni dirigenziali di alto livello, sia per le Forze dell’Ordine. 

Le raccomandazioni, volte a migliorare la trasparenza delle funzioni esecutive di alto livello, includono l’istituzione di controlli di integrità per i dirigenti al momento della nomina, di analisi dei rischi di corruzione, l’adozione di un codice di condotta per i dirigenti, la formazione per aumentare la consapevolezza sull’integrità, l’assicurare un adeguato livello di consultazione pubblica sulle proposte di legge, l'introduzione di norme sui contatti con i lobbisti, le linee guida sulla gestione dei conflitti di interesse, le autorizzazioni per le posizioni esterne, il regolamento sui regali per i dirigenti, il rafforzamento del regime post-incarico, l’obbligo di dichiarazione degli interessi finanziari, la verifica delle dichiarazioni dei dirigenti e, infine, la previsione di sanzioni efficaci, proporzionali e dissuasive in caso di conflitti di interesse. 

Più precisamente, in ambito legislativo, il GRECO raccomanda che un appropriato livello di consultazione pubblica sulle proposte di legge del Governo venga assicurato e che le uniche eccezioni ad un’appropriata consultazione siano specifiche e limitate. Inoltre, il rapporto chiede che vengano introdotte norme specifiche sull’interazione con i lobbisti e con qualsiasi soggetto terzo che cerchi di influenzare le attività legislative e le altre attività del Governo; e che vengano fornite sufficienti informazioni relative allo scopo di questi contatti. 

Per quanto concerne i conflitti di interesse, il GRECO raccomanda che vengano introdotte misure e linee guida chiare e complete per la prevenzione e risoluzione dei conflitti di interessi e che venga introdotto un obbligo di dichiarazione ad hoc delle situazioni di conflitto tra i propri interessi privati e le funzioni ufficiali.

Infine, il rapporto richiede che alle persone con funzioni esecutive di alto livello sia imposto l’obbligo di dichiarare gli interessi finanziari pubblicamente,  per consentirne il controllo da parte delle istituzioni competenti.

Per quanto riguarda le Forze dell’Ordine, il GRECO raccomanda una maggiore parità di genere, l’adozione di un codice di comportamento per la Polizia di Stato, accompagnato da effettivo controllo, e  di un manuale specifico per Carabinieri e Guardia di Finanza. Le raccomandazioni comprendono l’introduzione di personale, al di fuori delle Forze dell’Ordine, che fornisca consulenze su questioni etiche, la promozione di verifiche di integrità nei cambi di posizione e le promozioni e lo sviluppo di attività di formazione sulle protezioni per i whistleblowers a tutti i livelli. 

Entro 18 mesi dall'adozione del presente rapporto, l’Italia è tenuta a inviare un rapporto sulle azioni intraprese in risposta alle raccomandazioni del GRECO.

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